Recensione di #inaltreparole di Valeria Balistreri
un articolo di Rita Bompadre, centro di lettura Arturo Piatti
“#inaltreparole” di Valeria Balistreri (Eretica Edizioni, 2023) è una suggestiva e carismatica silloge poetica che seduce il lettore attraverso la dinamica magica e intrigante della parola. Valeria Balistreri sa dosare il complesso significato dell’eredità espressiva, le dona una percezione assoluta verso l’essenza emotiva, ipnotizza il canto dei ricordi, condivide l’intenzione di una vita intensa, attraversata dalla possibilità felice degli incontri, dall’elogio indispensabile dei sentimenti, sostiene l’incavo archeologico dell’elemento linguistico. Relaziona il pensiero presente con l’entusiasmo di chi conserva l’esercizio affascinante della riflessione con l’analisi sincera della propria identità, rivolge l’autentico miracolo della corrispondenza nel mondo interiore, oltrepassa le inquietudini del quotidiano sovvertendo il senso di estraniamento dell’umanità, impiegando altre parole che non sono dissonanti ma rispondono al dono dell’empatia.
La poesia di Valeria Balistreri inaugura una semantica privata, trasmette la chiara e distintiva invocazione di ogni modello analitico interpretativo, rinnova la funzione comunicativa del linguaggio, l’adesione a una realtà in cui ogni enunciato linguistico è identificato con la poetica del cuore e dell’appartenenza. Valeria Balistreri segue la volontà di recapitare, con i propri versi, una nuova visione intorno a tutto ciò che osserva con i propri occhi, adopera il taglio obliquo di ogni approdo esplicativo. Le parole di Valeria Balistreri sono la disposizione sincronica della rappresentazione emotiva, trascinano il riferimento abituale della pronuncia eloquente nella confidenza dei contenuti mutevoli dell’uomo, spiegano la densità dell’emancipazione e l’evoluzione di un’autonomia esistenziale che riveste la spontaneità verbale svincolata dalle intelaiature ordinarie e accorda il favore dei contesti letterali alla funzionalità colta dei versi.
La raccolta poetica “#inaltreparole” è composta da tre sezioni: Parole per dire, Parole per amore, Parole per strada. I versi descrivono un universo intimo avvolto nella necessità di manifestare la traiettoria temporale e sentimentale delle occasioni, incrociano la consistenza della vita con il passaggio della bellezza scandita dal riparo dei luoghi, trattengono il precipizio amoroso nel coraggio di ogni verità improvvisa, nello sguardo interrogativo verso ogni fragilità, nella trasparenza del distacco, nell”epifania dei cambiamenti. L’ultima parte del libro è dedicata alla rivelazione del dialetto siciliano, espone un romantico approfondimento di fonemi arcaici e familiari, dotati della propria capacità emblematica, rappresenta un confidenziale itinerario verso la memoria e la profonda identificazione del vernacolo come segmento prezioso delle origini.
Valeria Balistreri racconta il senso ontologico della parola laboriosa, artefice della propria efficacia. Ascolta il privilegio di creare e diffondere il dettaglio di ogni esperienza e il riconoscimento dei territori introspettivi. Le parole si fanno strada lungo il patrimonio affettivo di ogni voce che sorveglia un cammino ed entra come una sfumatura sussurrata nell’anima, sul germoglio accennato di una citazione che indica: “fra l’ultima parola detta/ e la prima nuova da dire/ è lì che abitiamo” (Pierluigi Cappello)
PASSAGGI
Passerà?
Sì passerà
Passerà al mattino presto
quando fa luce.
E passerà a notte fonda
con l’ultimo dei suoni della città.
E a sera
quando si accendono i lampioni
o rincasi
e sospiri.
Passerà come un malanno con la cura.
Come il tempo lungo
se non è spiato.
E la paura
dentro ad un abbraccio.
Come l’angoscia
se le parli piano.
Passerà.
Anche se non deve
anche se
“Che peccato!”.
Anche se non capita tutti i giorni.
Passerà
e ne sentirai sollievo.
E poi il vuoto dei vuoti.
E la gigantesca certezza
di avere
per caso
sfiorato il miracolo.
Passerà
e lascerà un’impronta.
O un impossibile incastro
O un’ombra di desiderio.
Passerà.
Al passare di ogni cosa.
Allo scoccare dell’ora.
All’inizio di altri.
Alla foce del fiume.
Passerà.
E lì sarai.
E ne parlerai a qualcuno.
Ne parlerai
forse
sorridendo.
Cauta
al battere
nel petto
del ricordo.
*
UN SOFFIO
Sembrava che fosse.
Sfuggiva:
rapido
silenzioso.
Ma
ecco
è riapparso.
Tiepido
con un profumo di pane.
È un cuore quello che chiedi?
Con un contorno e un peso?
Una storia come una poesia
Parole per un delicato amore?
Non c’è tempo
se non infinito.
Ne passi che passino.
I miei non lasciano
ma trovano
e trattengono te.
Qui dove io sono
e sento di te.
Che d’improvviso
come in un soffio
abiti per me.