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Perché Dune può essere il miglior film degli Oscar 2022?

Di Lorenzo Santini

Un film atteso a lungo e uscito in mezzo a tutte le incertezze dovute alla pandemia, Dune è stato in grado di soddisfare le aspettative anche dei più dubbiosi e di sancire la ripartenza a pieno regime dell’industria cinematografica. Il kolossal firmato Denis Villeneuve, la cui non candidatura alla miglior regia fa discutere, mette in scena il primo atto dell’omonimo romanzo di Frank Herbert, caposaldo del genere sci-fi che racconta le vicende del giovane rampollo Paul Atreides legate al pianeta Arrakis, una landa desertica e inospitale, ma ricca di spezia, la merce più preziosa dell’universo, che lo rende la fonte di contese politiche e sanguinose battaglie per il suo controllo. In questo contesto, Paul si ritrova investito da grandi poteri tanto politici e sociali, quanto sovrannaturali e dirompenti, ritrovandosi ad essere il centro delle vicende della famiglia e delle speranze di Arrakis.

In Dune sembrano esserci tutti gli elementi necessari per un film vincente: una regia, pur senza statuetta, certamente pregevole incontra un cast d’eccezione per raccontare una storia ricca e avvincente, in cui paesaggi esotici, energie misteriose e scontri titanici si fondono in una narrazione in cui la qualità va di pari passo con l’intrattenimento. Inoltre, i personaggi prendono vita tramite performance attoriali di altissimo livello e si muovono sulle note dell’immensa colonna sonora di Hans Zimmer, superfavorita per l’Oscar di reparto, in grado di confezionare un’esperienza cinematografica senz’altro unica. A giocare a suo sfavore e ad allontanarlo dal più prestigioso dei premi gioca la sua parzialità: Dune è ben lontano dall’essere un film completo, in quanto solo il primo atto della saga, per cui sarà difficile vederlo trionfare al Dolby Theatre. La mancanza di un effettivo finale è fisiologica del progetto in cui il film si inquadra, ma ne rende la valutazione quasi provvisoria, sospesa nella suspence e nella grande attesa della seconda parte. A prescindere da questo, la qualità intrinseca del prodotto in questione non è nemmeno lontanamente dubitabile, rendendo Dune una vera boccata d’aria per il mercato audiovisivo in ripresa.

In questo senso Dune, pur essendo appunto solo il primo capitolo di un arco narrativo più ampio,può essere il miglior film, grazie ad una combinazione a regola d’arte di dettagli pregevoli che consegnano allo spettatore 155 minuti a dir poco spettacolari.


Aratea Cultura

Dune – una nuova saga si impone sulle sale, si spera – Aratea Cultura


Lorenzo Santini

Redattore di cinema, filosofia e narrativa