Il caso Alaska Sanders – Joël Dicker
Di Sveva Berti
Sono passati 10 anni esatti da quando Joël Dicker si è fatto conoscere e apprezzare da lettori e lettrici di tutto il mondo con La verità sul caso Harry Quebert, un giallo avvincente, il racconto di un amore impossibile, ma soprattutto la storia di un’amicizia all’insegna della passione per la scrittura tra il famoso scrittore e professore Harry Quebert e il suo pupillo Marcus Goldman. Il romanzo si conclude con la risoluzione dell’omicidio di Nola Kellergan, ben 35 anni dopo la sua scomparsa ma numerosi sono i dubbi che lasciano un senso di amarezza nei cuori dei lettori; la stima e il rispetto reciproco che contraddistinguono l’amicizia tra Harry e Marcus vengono compromessi dalla scioccante rivelazione di una perfetta bugia.
Tuttavia, i dubbi e i misteri lasciati in sospeso vengono rispolverati nell’ultimo Bestseller dello scrittore svizzero, Il Caso di Alaska Sanders, pubblicato in Italia dalla casa editrice La Nave di Teseo. Il nuovo romanzo è l’ultimo di una trilogia incentrata sulle vicende di Marcus Goldman, lo “scrittore detective”, vecchia conoscenza per i fan di Dicker. In questa nuova avventura, collocata temporaneamente tra La verità sul caso Harry Quebert, e Il libro dei Baltimore, quindi tra il 2008 e il 2012, Marcus si ritrova un nuovo enigma da risolvere ma soprattutto a scontrarsi con fantasmi del passato, il più importante fra essi, il suo professore e migliore amico Harry Quebert.
Questa volta, lo “scrittore detective” viene richiamato in un caso di omicidio che si pensava fosse risolto da tempo. Nell’aprile del 1999, l’incantevole cittadina di Mont Pleasant, nel New Hampshire, viene sconvolta da un omicidio. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene ritrovato sulla riva del lago della città in circostanze sospette: nella tasca della giovane vittima viene trovato un biglietto anonimo con scritto “so che cosa hai fatto”.
Il caso viene rapidamente risolto: il colpevole confessa e come ulteriore riprova della sua colpevolezza, poco dopo aver confessato, si toglie la vita nella stanza degli interrogatori della centrale di polizia di Mont Pleasant. Seppure il suicidio sia avvenuto in circostanze abbastanza ambigue, questo basterà a convincere la cittadina ancora scossa e gli organi di polizia, tra cui un giovane Perry Gahalowood, altra vecchia conoscenza dal primo romanzo di Dicker, che il caso possa venire definitivamente archiviato.
“Un caso non è mai veramente chiuso”
Il caso Alaska Sanders – Joël Dicker
Tuttavia, 11 anni dopo, nel 2010, Gahalowood, divenuto sergente, riceve una lettera anonima che lo avverte di aver seguito una falsa pista e che il colpevole è ancora in libertà. Pieno di dubbi e insicurezze, il sergente chiede all’amico Marcus Goldman di aiutarlo a far luce sugli eventi.
[…] avevamo architettato il crimine perfetto. L’unico granello di sabbia in quel meccanismo siete stati voi due, Perry e Marcus. Devo riconoscere che formate una squadra formidabile”.
Alaska Sanders – Joël Dicker
Ed è così che ancora una volta il duo del sergente e dello scrittore, formatosi nel corso delle indagini della scomparsa e omicidio di Nola Kellergan, si ritrova a riaprire un caso, seguire nuove piste ignorate in precedenza, rivangando il passato scomodo non solo della vittima, dei sospettati e accusati ma anche di un’intera cittadina, caratterizzata da una fasulla etica e un buonismo di facciata.
Il caso Alaska Sanders è un libro di grandi ritorni, anche dal punto di vista spaziale: dopo il successo di L’enigma della stanza 622 (La nave di Teseo, 2020, trad. Milena Zemira Ciccimarra), che era ambientato a Ginevra, città natale di Dicker, lo scrittore ci riporta negli Stati Uniti, dove l’equilibrio di una vita tranquilla e spensierata di una defilata cittadina americana viene rotto dal violento omicidio di una giovane donna, dal passato oscuro e pieno di segreti. La potenza evocativa delle descrizioni, i numerosi colpi di scena, le introspezioni psicologiche dei personaggi e i continui salti temporali, tutti elementi che contraddistinguono lo stile di Dicker, tengono il lettore incollato alla trama, facendo scorrere velocemente le 600 pagine del romanzo.
Nonostante l’avvincente stile giallista e il ritorno di alcuni personaggi già noti ai lettori, come Marcus e il sergente Gahalowood, Il caso Alaska Sanders non è solo un Thriller ben costruito che tiene con il fiato sospeso chi lo legge. L’omicidio di Alaska si rivela un mistero nel mistero, uno dei tanti “perché” che trasportano il lettore in un intreccio labirintico in cui sono inseriti i personaggi della storia. Riaprire il caso della giovane Alaska Sanders e rimettere in discussione le scelte fatte e le piste seguite dagli organi di polizia dell’epoca, non è altro che una meravigliosa metafora per descrivere la nostalgia, i rimpianti e la paura che ognuno di noi prova quando ripensa al proprio passato.
Nell’indagare sul passato misterioso di Alaska, infatti, Marcus si confronta con le sue questioni non risolte, incontrando diversi fantasmi, tra cui i suoi cugini, evocati da fotografie ritrovate in vecchi libri, ex fidanzate e, forse il fantasma più importante, quello del suo mentore Harry Quebert. Marcus guarda al passato con rimpianto, si domanda dove sarebbe e chi sarebbe se avesse fatto altre scelte e intrapreso una carriera diversa. È tormentato dall’idea che sarebbe più felice e meno solo se non avesse voluto inseguire la fama da scrittore. Giungendo alla sconvolgente verità sull’omicidio di Alaska, Marcus, e insieme a lui il lettore, capisce che il dolore per il tempo che passa è un sentimento che accomuna tutti gli esseri umani e accettare il proprio passato è fondamentale per poter andare avanti.
Il caso Alaska Sanders soddisfa quindi diverse aspettative: un giallo dal finale a sorpresa, il ritorno di personaggi amati dai lettori, il pezzo mancante del puzzle della trilogia e la consapevolezza che il passato è l’irremovibile base della nostra esistenza, su cui sta a noi costruire il nostro presente e futuro.
Il caso Alaska Sanders