Critica di Poesia,  Letteratura,  Poesie Inedite

Filofobia – una poesia di Alessandro Porto

Filofobia
Illustrazione di Emma Donato

Filofobia

Sai, quella cosa che mi preme
preme dirti allo stomaco una vita,
che tu non sei reale né sei amica,
non esisti e non mi leghi
a te, con quel paio di occhiatacce
che dicono tutto e non dicono niente.
Sai, ti voglio bene e questo
m’impedisce di lasciarti via,
dopo tutto il tempo perso insieme
da quando da bambino t’inchiodavi
alle sedie nella notte pesta.
O quando quella malattia
risaliva la vita leggera
di quella mia zia e mi chiedevo:
-Se fossi io?-
E ti ricordo sfiorarmi quando
vergognavo il capo
agli occhi dei passanti che chissà
chissà che mi dicevano,
chissà cosa me vedevano.
Ti ho odiata quando, quando
ti rintanavi nelle grida di un padre,
nella preoccupazione di una madre,
nella rabbia di un amico,
nel silenzio di un’amata.
Ti ho odiata quando, quando
eri l’occhiata di un ubriaco,
un’altezza incalcolata,
la luce che si spegneva
o un oggetto caduto lì per caso.
Ti ho odiata quando, quando
mi hai messo in bocca parole non mie,
quando mi hai fatto tirare quel pugno,
quando mi hai fatto correre via
e inciampare sulla mia stessa fuga.
Mi tappi le orecchie ora
quando sento un’ambulanza
correre nella strada abbandonata
o uno scoppio lontano,
qualcosa che brucia.
Mi tiravi, ti ricordi?, le ciglia
a sgranare lo sguardo
verso un punto indefinito del buio.
Mi prendevi lo stomaco
nel tuo abbraccio di forte timore
e ti odiavo, ma tu eri lì
a stringermi
a stringermi per autentico amore.
E non l’ho capito io,
fino ad adesso, che tu
per tua stessa natura
fai questo. E per questo
ora ti dico: -Io ti amo,
Paura.-

L’opera e l’autore

Alessandro Porto pubblica il suo primo libro nel 2017, Mezzi Racconti di un Mezzo Artista, quella che si potrebbe definire come un’antologia di frammenti e contraddizioni, dove la figura dell’autore, pur restando ambigua, si fa tremendamente reale e vicina al lettore nella sua incoerenza e incompiutezza. Nello stesso anno vince il campionato regionale PoetrySlam Under20 e nel 2018 trionfa anche alla terza edizione di Parole aperte – X Factor Letterario. Da allora porta la sua poesia in tutta Italia, mettendo in scena opere teatrali di cui è l’autore. È proprio davanti a un pubblico che la poesia s’ha da fare, secondo Porto, che rivolge esplicitamente il suo impegno artistico alla poesia performativa, a suo avviso unico futuro possibile per la lirica nel XXI secolo. Nel 2019 pubblica A Regular Poem, un poema multiforme, senza dubbio unico nel suo genere, che racconta di Romeo, “un uomo morto, ma sopravvissuto”, la cui persona si frammenta in un caleidoscopico ventaglio di personaggi della letteratura di tutte le epoche.

Filofobia” è un componimento inedito di Alessandro Porto che nasce da un’intuizione sul sentimento della paura, riscoperto come inesorabilmente intrecciato all’amore. Il poeta, in un inseguirsi di ricordi, realizza che le sue angosce, fin da bambino, sono legate ad una dimensione affettiva tangibile, a ciò che si vorrebbe stringere e affrontare, ma che sfugge e si ribella. Così la paura scopre la propria ragione di esistere in ciò che all’apparenza la contraddice, e così facendo trova coerenza e direzione. La paura della paura diviene infatti paura dell’amore in senso lato, per sé, per i propri cari, ma anche per il genere umano, condannato, forse, alla medesima condizione di filofobia. È il terrore che si prova nell’impattare contro la totale assenza di controllo per ciò che si è, ciò che si ama e il mondo stesso; un terrore forse incomprensibile e che il poeta non pretende di rivelare, quanto piuttosto di indagare con la propria riflessione. L’intero componimento gioca proprio sull’ambiguità del rapporto tra il poeta e i propri sentimenti, con un’equivocità che lascia smarrito lo stesso lettore, prima della soluzione finale, l’ennesimo ribaltamento di prospettiva. Si tratta di una poesia scritta per essere letta ad alta voce, ascoltata nell’armonia non tanto della sua metrica, ovviamente irregolare, quanto del suono. Si tratta di una poesia pensata per essere recitata, con la voce e con tutto il corpo, nelle ripetizioni concitate, nelle interrogative lontane, nella rabbia dei ricordi, nella paura e nell’amore.

L’illustrazione, realizzata da Emma Donato, è stata intitolata “Filofobia” in omaggio della poesia di Porto, anche se concepita in un altro contesto. Realizzata con tempere acriliche su un foglio strappato, l’opera è nata di getto, da un’intuizione. Racconta una storia intrisa dei concetti che l’artista elabora fin da piccola, che si è plasmata con lei e che nel tempo non si è fatta più chiara, ma anzi più profonda e introspettiva. Rievoca un ciclo di ritrovo e conciliazione, una sorta di epifania che al contempo è anche morte e abbandono. Il protagonista è guidato e disperso da tre ambigue entità, che a tratti sembrano giocare con la sua vita e ad altri esprimono un affetto materno, come fossero balie. Simboleggiano una verità desiderata e temuta, un calore di ghiaccio, due sentimenti contraddittori eppure inseparabili.


.Credits:

Alessandro Porto
Per la poesia Filofobia
Alessandro Porto, classe 1999, attualmente studia alla facoltà di Lettere Moderne all’Università degli Studi di Milano.
Instagram: a.bad.portpoetry
Facebook: Alessandro Sebastiano Porto
Youtube: Alessandro Porto

Emma Donato
Per l’opera artistica Filofobia – tempere acriliche
Emma Donato, in arte Sassoraviolo, classe 2000, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e studia animazione alla scuola internazionale di comics.
Instagram: @sassoraviolo
Facebook: Terrah’s Drawing