Poesie Inedite

Emanuele Martinuzzi – Poesie

Emanuele Martinuzzi
Ritratto di Emanuele scattato da Angelo Celsi

D’impatto le poesie di Emanuele Martinuzzi trasmettono una forte tensione. Il ritmo e il lessico accuratamente scelti contribuiscono a scandire e sostenere la tensione fino al congedo, momento in cui sfocia una lucidità arduamente raggiunta. Difatti essa è recuperata solo abbarbicandosi come gabbiani al vento tra il labirintico ed insensato scorrere del tempo, passando per i crocevia incerti, per le strade vuote come cicatrici riaperte e tramite l’interrogazione di un tramonto, fino ad arrivare al desiderio di fuga e d’abbandono riassumibili nella ricerca della salvezza.

In effetti questi desideri si riscontrano principalmente in Noi due e in A volte rimane, dove vengono espressi attraverso modalità differenti: nella prima poesia l’animo si abbandona ad un effimero legame del passato dove l’incontro significava la fuga dal tutto per ciascuno degli amanti siccome entrambi perseguitati dalla salvezza; invece nella seconda, astraendosi con il pensiero nell’illusoria idea della pioggia, il poeta regredisce ad una condizione di deformità tipica dello stato larvale e del mondo astratto delle idee, associazione resa possibile dal richiamo reciproco tra i termini idea e crisalide inseriti all’interno del medesimo verso. Infine egli si rifugia abbandonandosi ad una nube di malinconia, sensazione indefinibile per sua natura. Gli stessi temi sono affrontati da Martinuzzi in È bastato che una fronda ma con dei cambiamenti rilevanti: innanzitutto il percorso del poeta verso la ricercata lucidità è meno tormentato, poiché favorito da una spontaneità suggerita dal movimento leggero di una fronda e dal fruscio che produce. Inoltre la consueta spietatezza delle sentenze finali dissolve ogni pretesa di conoscenza del sé e sfuma in un volatile aldilà, parola particolarmente simbolica dal momento che ci riporta a quel desiderio di salvezza espresso in precedenza.

Emanuele Martinuzzi fa della poesia il mezzo riflessivo per eccellenza tendendola ed interrogandola anche aspramente, come a strizzarla per ricavarne il succo, il senso nudo e crudo di un’esistenza legata e sottoposta alla realtà esteriore ed interiore, vista però dalla prospettiva dello spirito, anch’esso deforme, indeterminato ed inconoscibile nella sua interezza, rifiutando la prospettiva materiale che si presenta come sua diretta antagonista.                    

Noi due

Noi due perseguitati dalla salvezza

Di fine in fine da inizio a inizio

Difforme l’alba che si ribella a sé stessa

E non si lascia pronunciare che dal tramonto

Con il truce ossimoro della meraviglia

Abbarbicandosi come gabbiani al vento

E lucidi amanti nel gelo della beltà

Siamo abusi sottratti alle ore chiare

E incerte che lastricano i crocevia

Nessun precipizio che s’intreccia con l’animo

Così ondeggiante nell’effimero cadere

Tra avventure di cenere e fedi vive

L’incontro significava la fuga dal tutto

Prima che diafani strumenti ci scandissero.

*

A volte non rimane

A volte non rimane che rannicchiarsi

nell’idea della pioggia, crisalide

popolata da strade vuote

come cicatrici riaperte,

e regredire fino alla dolce

deformità della malinconia.

*

È bastato che una fronda

È bastato che una fronda

ingrigisse la parabola del vento,

forse in uno sguardo lontano

come l’interrogazione di un tramonto,

perché io scoprissi di essere

sconosciuto a me stesso,

una maschera quasi notturna

cucita nell’aldilà di un fruscio.


L’autore, Emanuele Martinuzzi

Emanuele Martinuzzi è nato nel 1981 a Prato in Toscana, dove vive tuttora. Da quando aveva dodici anni si dedica alla Poesia. Si laurea all’Università di Firenze in filosofia. È inserito in numerose antologie, tra le quali quella del Premio Mario Luzi, del premio internazionale San Domenichino, del concorso internazionale “Città di Pontremoli”. Nel 2010 pubblica la silloge “nella pienezza del Non”. Nel 2011 pubblica la silloge “Anonimi frammenti”. Nel 2012 ottiene il Premio della Giuria nella sezione Poesia al Concorso di Letteratura a carattere internazionale “Città di Pontremoli” con la silloge “nella pienezza del non”. La poesia “Notte stellata”, si classifica al primo posto alla Mostra/Concorso “Amore per l’arte” edizione 2012, presso la Galleria Wikiarte di Bologna. È tra i primi firmatari del Metateismo, movimento artistico e culturale fondato dal Maestro Davide Foschi, costituito a Milano a fine Dicembre 2012. Nel 2013 pubblica la silloge “dopo il diradarsi, la nube”. Nel febbraio 2015 pubblica la silloge “l’oltre quotidiano – liriche d’amore”, edita dalla Carmignani editrice. A maggio 2015 è presente nel Catalogo d’arte, editoriale di Giorgio Mondadori, che codifica il Metateismo, a cura del Prof. Giammarco Puntelli. Nel mese di novembre 2015 riceve l’onorificenza e il titolo di “Coordinatore Nazionale della Poesia Metateista” dal Maestro Davide Foschi, fondatore del Movimento internazionale del Metateismo per un Nuovo Rinascimento. Nel marzo 2016 pubblica la silloge “di grazia cronica – elegie sul tempo”, edita dalla Carmignani editrice. A giugno 2018 pubblica la silloge “spiragli”, edita da Ensemble edizioni. A gennaio 2019 ottiene il Premio speciale della Giuria al Premio La Ginestra di Firenze con la poesia “Noi due”.
Ad Aprile 2019 ottiene al Premio Letterario ed Artistico Internazionale Giglio Blu di Firenze il primo posto nella sezione Poesia inedita e il terzo posto con la silloge “Spiragli”, edita da Ensemble. Sempre ad Aprile 2019 pubblica la silloge “storie incompiute”, edita da Porto Seguro editore. A Marzo 2021 pubblica il canzoniere illustrato “Notturna gloria” con poesie di Emanuele Martinuzzi e illustrazioni di Gianni Calamassi, edito da Robin edizioni. Partecipa a reading letterari e ha organizzato eventi vari di promozione culturale.

Blog di poesia: http://andthepoetry.blogspot.it/

https://www.arateacultura.com/

Simone Scuotto

Redattore di Poesie e Opere Inedite